“Stay Human” e l’intenso e piacevolissimo incontro di giovedì 21 alle 21.

Mentre a Torino scendeva la neve, ad Amsterdam c’erano due gradi sotto lo zero e nei pressi di Roma l’inverno ancora non si era del tutto affacciato, alcuni abitanti del villaggio si incontravano Giovedì 21 novembre 2024 sui canali di Google Meet per scambiarsi qualcosa di cui si necessita nella vita o anche solo qualche volta a tarda sera. Un po’ di calore.

E per calore non intendiamo quello che attraversa i nostri termosifoni, ora che li accendiamo, ora che lo paghiamo, ma più di tutto quello che nutre le anime e coccola i reparti più angusti del nostro sentire. Quel calore umano, insomma, che ci tiene vivi e ci manda a letto con la sensazione di sollievo di essere stati capiti e non sentirsi soli. Forse il secondo incontro di del nuovo umanesimo è stato soprattutto questo: un momento inter-culturale, date le diverse estrazioni professionali dei presenti, inter-nazionale, date le geografie ampie, ma soprattutto inter-personale.

A guidare la giostra i due fondatori Michele Pittaro e Ruzbeh Ghofranian, hanno subito messo a nudo ciò che andava detto senza fronzoli: non sappiamo dove stiamo andando. Sì, ci ispiriamo al nuovo umanesimo, ma voi chi siete? Cosa ci fate qui? E, soprattutto, cosa credete che possa significare, oggi, nella baraonda in cui siamo vorticosamente immersi, rimanere umani e generare in noi e negli altri un approccio di tipoStay Human?

I presenti hanno aperto i canali e lasciato passare la corrente. M., psicologo, ha fatto emergere la necessità di ricostruire percorsi per formare individui, perché solo nell’individuo esiste la crescita, l’emancipazione dalla massa. M., geografa, ha parlato di progetti urbani e di necessità di integrazione sociale, Giorgia, avvocato, ci ha raccontato di come sia riuscita ad alimentare
l’entusiasmo di suo figlio per le cose del mondo attraverso l’arte e la
bellezza, L., direttore artistico e responsabile di produzione, ci ha entusiasmato con la spinta a partecipare a momenti e movimenti con cui raccordarsi, Barbara, architetto e stilista AI ha condiviso il desiderio di tornare all’umanità nella società contemporanea.

Racconti diversi, tessuti umani unici, storie tenute insieme da una forza di gravità: il piacere di stare insieme.

Pensiamo siano questo gli incontri di EGV e NUM, dei momenti tra persone che hanno bisogno di sentire, imparare dagli altri, confrontarsi, esplorare la propria persona in relazione alla socialità, crescere.

Stiamo costruendo il “core” di un’iniziativa che non sappiamo ancora dove ci porterà, ma sembra aver mosso dei passi e allora facciamola camminare.

Vi aspettiamo per i prossimi appuntamenti.

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