Secondo incontro online – lo spazio tra architettura e psicologia

QUANDO:

giovedì 21 novembre alle 21.
Se non sei già nel gruppo whatsapp oppure iscritto alla mail list, richiedi la partecipazione qui: nuovoumanesimo.com/partecipa-agli-incontri/#richiedi

L’incontro si svolgerà con google meet. Il link verrà comunicato poco prima.

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Nel lungo avvicendarsi della camminata che percorriamo nel corso dell’esistenza, spesso siamo sospinti da forze di inerzia, da movimenti gravitazionali a cui non opponiamo resistenza e che lasciamo ci trascinino senza il nostro volere. Jung diceva che “quando un fatto interiore non vien reso cosciente, si produce fuori, come destino. Ossia, quando il singolo rimane indiviso e non diventa cosciente del suo antagonismo interiore, il mondo deve per forza rappresentare quel conflitto e dividersi in due.”

In queste parole si nasconde un fatto doloroso e inequivocabile. Se non affrontiamo le profondità del nostro io, sarà difficile raggiungere una pace consapevole. Spesso essa è il distillato sano di un processo di progettazione del proprio essere. Il risultato sofferto, coraggioso, talvolta solitario, talvolta molto lungo, del dialogo con gli anfratti più ostinati a rivelarsi, quelli più sommersi della nostra identità.

Quando essa si rivela, man mano, una volta che la luce affonda i suoi raggi fino laggiù, allora il progetto di conoscenza porta i suoi frutti e li esprime fuori, li riverbera nello spazio tempo, li consiste della stessa consistenza dell’ammasso di materiale psichico che liberiamo, che disinneschiamo, restaurandolo.

Dunque ecco che il destino non esiste, non come siamo soliti pensarlo. Non esiste più una provvidenza riparatrice. Esiste la forza di volontà invece, quella nostra, di ripensare “casa”, quella del nostro mondo “dentro”. Così l’architettura incontra la psicologia, in uno scambio relazionale che si gioca sul filo dell’epidermide, tra il dentro e il fuori, finalmente connessi da una luce, da un dialogo, da una messa in discussione, da una crescita, da una fotosintesi incalzante, da una forza irrigatrice e capillare.

Per questo, e non solo per questo, lo spazio di integrazione tra architettura e psicologia è il progetto, come atto di decisione, come proiezione verso il futuro e come sforzo di integrazione dei diversi piani del sapere verso la fioritura del proprio io profondo.

Vi aspettiamo per parlare di tutto ciò con tante parole, ma basterebbe una domanda: Caro Te, chissà con quanta fatica (e di certo non solo piacere) il tuoi progetti ti hanno portato fino qui. Ma dentro e fuori la pelle, cosa desideri essere domani?

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